Il settore sanitario è divenuto ormai l’argomento principe delle notizie riportate dalla stampa, con commenti, preoccupazioni e con interventi a livello politico. Da una parte si fanno sempre più vive le aspettative della popolazione nei confronti della salute, facendo lievitare il bisogno di cure mediche, dall’altra la collettività assiste un po’ sconcertata ed impotente al continuo aumento dei costi del settore sanitario. Le autorità cercano con grande difficoltà e affanno di porre un freno a questo fenomeno, da cui deriva un’accresciuta pressione sui costi e sui controlli anche del settore ambulatoriale ma non solo. Gli studi medici si trovano così confrontati con nuove sfide: gli sforzi per cercare di mantenere un reddito appropriato si accompagnano ai cambiamenti culturali che caratterizzano le nuove generazioni di medici, specialmente quelle di sesso femminile, le quali spesso privilegiano un lavoro a tempo ridotto, sono meno propense ad assumere rischi imprenditoriali e non di rado prediligono curriculi di formazione molto più specialistici. L’attività ambulatoriale è spinta a sperimentare nuovi orientamenti, allo scopo di accrescere la propria efficienza, di migliorare la qualità dell’offerta e di rendersi più attrattiva agli occhi dei giovani medici e dei pazienti.